Il mercato delle bambole antropomorfe dotate di orifizi per dare piacere sessuale è in aumento, esse sono prevalentemente di sesso femminile, vantano spesso seni grandi, vita minuscola e look sensuali; le bambole vengono vendute a migliaia di euro a modello.

Alcune sono semplici bambole sessuali, altre sono sex robots che possono muoversi e parlare, alcune sono dotate dotate di capezzoli a scelta, e parti intime lavabili. In effetti, l’industria sta progettando dei modelli sempre più realistici, dotati di intelligenza artificiale, sistemi di lubrificazione e persino vagine in grado di imitare un orgasmo.

I sex robots stanno diventando quindi sempre più realistici. I modelli più costosi alimentati da un’intelligenza artificiale sofisticata, hanno battito cardiaco, i loro occhi si muovono, sospirano, rispondono, raggiungono il culmine del piacere e imparano nel quotidiano come potersi adattare all’umore del loro proprietario. I clienti possono selezionare la loro consistenza, il colore degli occhi e dei capelli, la forma del loro seno e capezzoli, la forma delle loro parti intime, la loro voce e la loro storia personale. 

Possono far recitare poesie o dichiarazioni d’amore. Sono prevalentemente femminili, anche se è possibile aggiungere parti extra per soddisfare le preferenze dei clienti e qualche azienda sta realizzando anche robot maschili.

Certamente, l’introduzione dei sex robots cambia il panorama dell’interazione umana e dell’intimità, ma la domanda attualmente senza risposta è come e in che misura. E’ responsabilità dei ricercatori anticipare queste risposte. Quali sono le implicazioni socio-psicologiche? Un partner robotico può mai essere veramente un sostituto dell’esperienza umana? I sex robots saranno visti come poco più che l’ultimo progresso nei giocattoli sessuali? Questo settore ha bisogno di supervisione? E, in caso affermativo, che organo fornirebbe imparzialmente tale supervisione?

Date le possibilità apparentemente infinite del cambiamento tecnologico, noi figli della tarda modernità dobbiamo assolutamente porci una domanda: la tecnologia migliora o sminuisce la nostra umanità?

In un mondo in cui il sesso vende, ci sarà sempre qualcuno disposto a fornire qualsiasi cosa per pochi spiccioli. Dobbiamo porci queste domande e prevedere il momento in cui la fantascienza si prenderà sempre più spazio nella sfera del nostro mondo socio-sessuale.

Ecco alcuni dei danni che i sex robots possono causare:

R76 02

Il problema della solitudine

La solitudine dell’era moderna può essere risolta dai sex robots? Gli esperti teorizzano: “Se le persone si connettono con altre persone attraverso la tecnologia, e se quelle connessioni virtuali creano solitudine e isolamento, perché non usare la tecnologia per creare un tipo alternativo di relazione, una relazione con la tecnologia?”

Ma i sex robots, in definitiva sono solo macchine, quindi cercare di eseguire un atto che richiede di entrare in intimità con loro può causare la perdita di sensibilità in una persona nel tempo.

Dopotutto, una relazione intima richiede interazione umana, tatto, consenso reciproco e vera intimità. Una relazione potrebbe diventare travolgente tanto da crescere e rimanere stabile nel tempo una volta che ti abitui a un robot. Un quarto di milione di persone ammette che sarebbe felice di avere una relazione sessuale con un robot, dichiara uno studio scientifico condotto l’anno scorso.

Il vero dibattito quando si tratta di usare le bambole sessuali per affrontare la solitudine sono gli effetti a lungo termine che possono avere sulla salute mentale. Alcuni psicologi ed esperti medici sono completamente contrari all’idea. Affermano che passare del tempo con la bambola sessuale può incoraggiare un comportamento introverso e allontanarti definitivamente dalla vita sociale.

Disumanizzazione del sesso e dell’intimità

I sex robots sembrano e possono provare sentimenti come una vera donna che è però programmata per essere sottomessa e usata come strumento sessuale, per essere una partner sessuale sempre consenziente, di cui l’utente non solo ha pieno controllo fisico ma anche dell’interazione sessuale. 

Poiché viene meno il patto di consenso, con il partner robotico si annullano le esigenze di rispetto reciproco, comunicazione e compromesso tipici della relazione sessuale. In merito agli utenti di sesso maschile, gli esperti prevedono forti danni negativi in termini di oggettificazione e violenza contro le donne, consentendo agli utenti di recitare fisicamente la fantasia dello stupro o della violenza.

I sex robots forniscono agli uomini i mezzi per fare sesso in maniera più egoista e unilaterale. È il sesso basato sull’assoluta libertà sessuale che gli uomini si prendono per dominare e usare una donna senza porsi limiti. 

Non subiscono più la pressione di essere di bell’aspetto, di dover cambiare partner, non hanno bisogno di preoccuparsi dei sentimenti, del piacere, del disagio, dell’umiliazione o del dolore della partner. Si tratta solo di sesso con una donna compiacente che si adegua alle fantasie sessuali dell’utente, con una donna che non rifiuta mai e che può essere usata più e più volte.

Standard di bellezza irrealistici

Gli esperti prevedono anche che le donne e le ragazze adolescenti, già danneggiate dall’onnipresente esposizione a standard di bellezza irrealistici dai media, si sentiranno ancora più inadeguate se esposte a una cultura consumistica che commercializza bambole di genere femminile perfettamente belle, eternamente giovani e completamente sottomesse.

Costo

Anche se il partner robotico avesse un valore terapeutico, il costo molto alto ne limiterebbe l’accessibilità per il momento. Attualmente un modello top di gamma costa circa 20.000 euro. Nella fascia bassa, si può trovare a € 6.500.